Castel di Coira – Trentino alto Adige
Il Castello di Coira, custode della collezzione di armature più grande d'europa
Sono da sempre un appassionato dei racconti fantasy con cavalieri, draghi e fortezze e mi trovo in Trentino Alto Adige, una delle regioni più belle e più ricche di castelli.
Nella Val Venosta basta fermarsi e guardarsi attorno per notare quanti ce ne sono.
Faccio una ricerca e l’attenzione cade su Castel Coira dove si trova la collezione privata di armature più grande d’Europa… devo approfittare.
La storia
Nel febbraio del 1253 il vescovo di Coira, Enrico IV dopo aver sconfitto i Balivi di Matsch, ricevette il benestare per costruire una fortezza tra Cleven e Laces.
La parte più antica è posta a monte, a sud del palazzo ma del torrione sono rimaste solo le fondamenta.
La diocesi di Coira soccombette a Mainardo II di Tirolo-Gorizia, che diede il castello nel 1297 proprio ai Matsch. All’estinzione della famiglia Matsch, dopo una disputa ereditaria che si risolse solo nel 1537, il Castello passò nelle mani dei conti Trapp.
Nella seconda metà del sedicesimo secolo l’antico castello fu trasformato in una ricca residenza rinascimentale. Nel diciottesimo secolo si procedette al rifacimento e l’ampliamento del terzo piano del palazzo come alloggio per gli ospiti. Il castello non fu mai distrutto ed al suo interno puoi ritrovare, ancora oggi, oggetti antichi in ottimo stato di conservazione.
Il tour
Inizio il tuor e entrando mi ritrovo in un loggiato bellissimo dove sulla volta rinascimentale si può vedere l’albero genealogico dei Balivi di Matsch. Quest’ultimo si interrompe bruscamente quando si estinsero ricominciando lateralmente con la stirpe dei Trapp.
Subito dopo la guida mi conduce nella stanza di Giacomo dove oltre al fantastico soffitto a cassettoni è possibile osservare un organo rinascimentale, l’Arminium intarsiato. Lo strumento del 1559 è ancora perfettamente funzionante e si possono ascoltare le sue note caratteristiche. Nella stanza adiacente la libreria dove al suo interno c’è un imponente Otarda (in tedesco Trappe da cui deriva il nome della famiglia) un uccello che è vicino all’estinzione per la sua bontà delle carni ma incapace di volare.
Proseguendo mi ritrovo nella parte più interessante del castello, l’armeria dove si trovano più di 50 armature perfettamente costodite e conservate. La loro produzione si attribuisce alla zona di Milano e Inns. Il valore di questa collezione è inestimabile. Concludendo Il giro mi portano nella vecchia cappella sconsacrata e poi quella di San Giacomo.
Questa ovviamente è solo una breve descrizione del tour, ma se passate da quelle parti fate una visita al Castello di Coira.
In questo luogo sembra ancora di sentire, il canto dei giullari il rumore delle spade e le urla dei prigionieri che buttati dalle prigioni situate nei piani alti morivano per i traumi riportati visto che la religione non ne contemplava l’uccisione.
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